Customer satisfaction considerata da sempre come obiettivo strategico per il successo a lungo termine di un’impresa, poiché influisce direttamente sulla fedeltà e sulla probabilità di ripetere gli acquisti, oltre a fungere da leva per il passaparola positivo. Tuttavia, parametrare la soddisfazione focalizzandosi sulla dimensione “customer” limita le capacità di visione e di azione di un brand. Comprendere le dinamiche che intercorrono tra la soddisfazione di una persona e la loyalty diventa essenziale per definire strategie di marketing efficaci.
In un mercato sempre più competitivo, garantire un’elevata customer satisfaction e costruire una solida base di clienti fedeli rappresenta non solo una sfida, ma anche una grande opportunità per le aziende di ogni settore. Partiamo dal contesto, parafrasando in una chiave di marketing una nota parabola africana.
Superare sé stessi ogni giorno nella savana del mercato moderno
Ogni mattina, come sorge il sole, un manager si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del suo cliente o perderà del business. Ogni mattina, quando sorge il sole, un cliente si sveglia e sa che dovrà avanzare più rapidamente delle proprie esigenze e aspettative, o troverà un servizio che non lo soddisfa più. In questa corsa quotidiana, non importa se sei il manager o il cliente; quando il sole sorge, è necessario essere pronti a superare sé stessi.
Il manager, come il leone nell’antica savana, deve dimostrare agilità e strategia, non solo per raggiungere ma anche per anticipare i bisogni dei suoi target di riferimento. Deve essere veloce, astuto e sempre in movimento, consapevole che il suo successo dipende dalla sua capacità di prevedere e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato.
Dall’altra parte, il cliente, simile alla gazzella, deve essere sempre un passo avanti, cercando soluzioni che non solo soddisfino le sue necessità attuali ma che anticipino anche quelle future. Deve essere curioso, esigente e in costante ricerca di miglioramenti, conscio che la sua soddisfazione dipende dalla capacità di trovare brand che non solo lo capiscano ma che siano anche pronti a evolversi con lui.
Andare a caccia di clienti è un modello che non funziona
In questo ecosistema di mercato, dove la competizione si fa sempre più intensa e il cambiamento è l’unica costante, la corsa tra manager e cliente non è una caccia ma un inseguimento perpetuo verso l’eccellenza. È una danza intricata di bisogni e soluzioni, dove il successo non è garantito dalla velocità, ma dalla capacità di adattamento e dall’attenzione alle dinamiche del rapporto. In questo contesto, emerge con forza la necessità di abbandonare il concetto di customer satisfaction per sviluppare un sistema di loyalty robusto, che non si limiti a premiare transazioni ripetute, ma che riconosca e celebri la qualità del rapporto che si sviluppa nel tempo.
Customer satisfaction: una definizione che limita i brand
Customer Satisfaction, o soddisfazione del cliente, da sempre è un parametro di misurazione che riflette il grado in cui i prodotti, i servizi e le esperienze offerte da un’azienda incontrano o superano le aspettative dei suoi clienti. Utilizzata come un indicatore fondamentale del valore percepito e dell’efficacia con cui un’organizzazione è in grado di soddisfare i bisogni e i desideri del suo pubblico target, questo indicatore pecca di standardizzazione. Focalizzarsi solo sulla dimensione customer non è in grado di cogliere e lavorare sulla multidimensionalità dei journey che caratterizzano ogni persona. Nelle sue intersezioni con un brand, infatti, un individuo può essere di volta in volta un utente, un consumatore, un buyer o un membro fidelizzato. Solo misurando la customer satisfaction di ognuna di queste dimensioni permette a un brand di lavorare in maniera più spinta e personalizzata, identificando punti di forza e aree di miglioramento nelle loro offerte, strategie e processi operativi, consentendo loro di apportare modifiche mirate per ottimizzare l’esperienza complessiva dei suoi target in maniera eccellente.
Partire dalla soddisfazione per arrivare alla fidelizzazione
Investire strategicamente nella customer satisfaction significa lavorare su diversi momenti in cui la componente della gratificazione gioca un ruolo fondamentale per azionare tutte quelle dinamiche funzionali e operative che hanno come obiettivo finale la Loyalty. Ragionare sui vari livelli di soddisfazione, infatti, non è solo un’esigenza etica, ma una strategia di business intelligente che pavimenta la strada verso la creazione di un solido legame di fidelizzazione basato su iniziative di engagement personalizzate, rilevanti e autentiche. Attraverso l’ascolto attivo, la modulazione dell’offerta e l’anticipazione delle esigenze future, il marketing può così trasformare la soddisfazione iniziale in una fedeltà profonda e duratura.
#1. User satisfaction
Gli utenti interagiscono con un sito, una app, un prodotto o servizio, spesso in una fase iniziale del loro percorso. La soddisfazione dell’utente si misura in base a quanto questi asset sono intuitivi, affidabili e capaci di rispondere in maniera concreta alle necessità immediate, senza complicazioni od ostacoli. I brand devono concertare competenze diverse a livello di Service Design, User Experience (UX), content strategy e brand entertaiment.
#2. Customer satisfaction
La soddisfazione del consumatore viene determinata dall’esperienza complessiva di consumo, che include l’efficacia del prodotto, il rapporto qualità-prezzo e la corrispondenza con le promesse del marchio. Questo livello di soddisfazione viene raggiunta quando i consumatori hanno già effettuato una scelta d’acquisto e utilizzano il prodotto o il servizio. La loro soddisfazione si concentra sul valore percepito e sull’adeguatezza del prodotto o servizio rispetto alle loro aspettative.
#3. Buyer satisfaction
Gli acquirenti sono coloro che prendono decisioni d’acquisto, influenzate da fattori come il prezzo, la marca, le recensioni e le raccomandazioni. Possono non essere i consumatori diretti di quello che comprano, ma rappresentano in maniera diretta il valore del fatturato. La buyer satisfaction si basa sulla facilità del processo d’acquisto, sulla trasparenza delle informazioni, sulla convenienza e sulla soddisfazione post-acquisto, inclusa l’assistenza clienti e la gestione dei resi.
#4. Loyaler satisfaction
I membri fidelizzati sono clienti a lungo termine che hanno sviluppato un legame con il marchio, spesso attraverso esperienze positive ripetute, programmi di loyalty, iniziative valoriali condivise con il brand che li portano a diventare membri attivi e partecipativi della brand community in quanto prosumer. La loro soddisfazione dipende dalla coerenza dell’eccellenza del servizio o del prodotto, dall’attenzione personalizzata e dal valore aggiunto che ricevono nel tempo. La Loyaler satisfaction è legata alla capacità dell’azienda di superare le aspettative, offrendo esperienze esclusive, riconoscimenti e ricompense non solo economiche quanto, piuttosto, emozionali, lavorando su valori che scatenano nelle persone affinità e gratitudine, rafforzando il loro legame con il marchio nel tempo. Le aziende che si sintonizzano su questo approccio più strategico possono cogliere meglio tutto il potenziale di una nuova era della loyalty attraverso azioni capaci di trasformare i clienti occasionali in sostenitori del marchio.
Combinare servizi, ricompense e valori etici
Gli analisti rivelano come più di 6 persone su 10 (61%) afferma che la loro lealtà aumenta quando percepiscono che le azioni e l’etica di un’azienda riflettono i loro valori personali. Questo aspetto va oltre la responsabilità ambientale o l’approvvigionamento etico, toccando anche posizioni sociali e politiche. I consumatori moderni cercano un legame che vada oltre la semplice transazione commerciale; aspirano a una partnership in cui entrambe le parti si impegnano per cause più ampie e significative. In questo contesto, la lealtà si configura come un’equazione complessa, dove la qualità del servizio e i programmi di ricompensa svolgono un ruolo cruciale, ma le considerazioni etiche e i valori condivisi stanno acquisendo un’importanza crescente nel cuore e nella mente dei consumatori. È importante ribadirlo: le aziende che riescono a sintonizzarsi su questi aspetti hanno l’opportunità unica di trasformare i clienti occasionali in veri e propri sostenitori del marchio, creando un legame basato sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di valori comuni.
Ripensare la customer satisfaction, riscrivendo le regole della loyalty
L’integrazione di un Gratitude Based Model innestato su un modello di customer satisfaction multidimensionale all’interno di un Loyalty ecosystem sempre più stratificato rappresenta una svolta strategica di rilievo. Non solo rispecchia la costante necessità di adattamento e sintonia, ma apre la strada a un tipo di successo condiviso che beneficia tutti i partecipanti al mercato. In ultima analisi, è questa connessione autentica profusa di gratitudine reciproca che permette sia ai manager che ai clienti di navigare con successo nel tumultuoso mare del mercato contemporaneo. Andando oltre i tradizionali programmi punti e ricompense, questo modello riconosce i contributi dei clienti alla vita del marchio, generando un circolo virtuoso di partecipazione e apprezzamento reciproco. In questo modo, il legame che si viene a creare non è più solo fondato sull’abitudine o sulla convenienza, ma si arricchisce di un valore emotivo e di significati più profondi.
In conclusione, la lezione più importante per i brand è che nella savana del marketing non basta semplicemente essere veloci in un mondo che si evolve rapidamente. È fondamentale essere pertinenti, essere proattivi e, soprattutto, essere in sintonia con i valori e le aspettative dei clienti ragionando oltre ai prodotti che comprano e alle loro borse della spesa. Solo così, sia il manager che il cliente possono cambiare le cose e sperare di prosperare al sorgere di ogni nuovo sole.